Positivo all’alcol e a tre diversi tipi di droga si schiantò con la moto contro un’auto che proveniva dalla direzione opposta, provocando la morte del 32enne Andrea Alessi seduto come passeggero dietro di lui. G.B., 41enne di Caltanissetta, è stato condannato a 7 anni di reclusione per omicidio stradale.
L’imputato, tramite il proprio legale, ha scelto il rito abbreviato che permette lo sconto di un terzo della pena e della metà delle contravvenzioni. Mentre la madre e il fratello di Andrea Alessi si sono affidati a Giesse Risarcimento Danni, gruppo specializzato nella tutela dei familiari delle vittime della strada, che ha seguito e sta seguendo il caso tramite l’avvocato fiduciario Rita Parla.
Circa alle 17.20 del giorno di Pasquetta, il 18 aprile 2022, G.B. imboccò via Pietro Leone con un motociclo Suzuki, a una velocità di circa 72 chilometri orari (il limite su quel tratto è di 50 km/h). Seduto dietro di lui il 32enne Andrea Alessi. Arrivati più o meno all’altezza del ristorante giapponese Gohan, la moto invase la corsia opposta e si schiantò contro una Golf che procedeva a circa 30 km/h. Andrea Alessi fu sbalzato dalla moto per circa 20 metri e cadde sull’asfalto. Purtroppo, nonostante i disperati tentativi di salvarlo, non ci fu nulla da fare.
“Sembra inverosimile – spiega Diego Ferraro, responsabile della sede di Giesse Risarcimento Danni ad Agrigento – ma, oltre alla velocità eccessiva, la Procura ha contestato all’imputato anche la guida in stato di ebbrezza (2,34 g/l) e sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Dall’analisi delle urine è emersa la presenza di cannabinoidi 68 ng/ml, cocaina 4992 ng/ml e benzodiazepine 1260 ng/ml”.
Come se non bastasse, G.B. guidava contro mano, sprovvisto di patente, copertura assicurativa e con la revisione scaduta.
“Insomma – conclude Ferraro di Giesse – l’imputato ha infranto quasi tutte le norme del Codice della strada. Ma, cosa ancor più grave, ha provocato la morte del giovane Andrea. La lista delle vittime della strada è una piaga che non accenna a diminuire. Ci vuole maggior prevenzione e maggior consapevolezza in chi si mette alla guida di un veicolo: se hai bevuto o ti sei drogato non devi guidare, punto. Finalmente una sentenza esemplare che speriamo possa servire da deterrente ad altri simili comportamenti”.