Ad una giovane donna di Canicattì era stato impedito di partecipare ad un concorso indetto dall’asp nissena perché in maternità.
È stata esclusa dall’Asp di Caltanissetta perché non era iscritta al terzo anno di specializzazione perché era stata collocata in astensione obbligatoria per maternità. Solo grazie all’intervento dei giudici del consiglio di giustizia amministrativa la donna di 30 anni originaria di Canicattì è stata riammessa al concorso. L’Asp ha pubblicato un bando per 192 posti di dirigente medico. Sei posti sono stati riservati alla posizione di dirigente medico di oftalmologia.
Requisito per accedere alla prova selettiva l’iscrizione a partire dal terzo anno del relativo corso di specializzazione richiesta. Per pochi mesi la dottoressa non si era potuta iscrivere perché in maternità e l’Asp ha deliberato l’esclusione. Contro questa decisione assistita dagli avvocati Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia, ha presentato un ricorso straordinario al presidente della regione siciliana per chiedere l’annullamento della delibera. Il Cga sul parere richiesto ha richiamato diverse disposizioni, sovrannazionali e nazionali, volte ad affermare il principio delle pari opportunità e della parità di trattamento fra uomo e donna in materia di occupazione e di impiego, ed altresì, ha chiarito che lo stato di gravidanza non può in nessun caso rappresentare un ostacolo nell’accesso al lavoro.