Una domenica mattina di ordinaria tranquillità a Gela è stata improvvisamente turbata da un episodio di violenza che ha scosso la comunità. Un uomo di 29 anni, di origini tunisine, in evidente stato di ebbrezza, ha seminato il panico in piazza San Giacomo, aggredendo passanti senza alcuna apparente motivazione.
Le numerose chiamate al 112 hanno allertato la Polizia di Stato, che è prontamente intervenuta sul posto. Gli agenti hanno individuato l’uomo in via Pignatelli, ma alla loro vista, invece di calmarsi, il 29enne ha reagito con una violenza inaudita, scagliandosi contro i poliziotti con calci e pugni, arrivando addirittura a strangolare uno di loro.
La situazione è precipitata quando diverse persone presenti, tra cui un 44enne con precedenti penali e la moglie dell’aggressore, hanno cercato di ostacolare l’arresto, aggredendo a loro volta gli agenti. La piazza si è trasformata in un caos di urla e violenza, con i poliziotti costretti a difendersi e a tentare di riportare l’ordine.
Solo l’uso dello spray al peperoncino ha permesso agli agenti di immobilizzare il 29enne e di procedere all’arresto. Purtroppo, due poliziotti hanno riportato lesioni guaribili in sei giorni, a testimonianza della brutalità dell’aggressione.
L’uomo è stato condotto in Questura e successivamente posto agli arresti domiciliari, in attesa di giudizio. Il Giudice per le Indagini Preliminari ha convalidato l’arresto, ma le indagini proseguono per accertare eventuali responsabilità anche delle persone intervenute in difesa dell’aggressore.
Questo episodio ha riacceso il dibattito sulla sicurezza a Gela, soprattutto nelle zone centrali della città. La comunità è scossa e preoccupata per l’escalation di violenza, che sembra coinvolgere sempre più spesso soggetti in stato di alterazione. Si auspica un intervento deciso delle autorità per garantire la sicurezza dei cittadini e prevenire simili episodi in futuro.