Un altro consigliere comunale di Gela nel mirino degli incendiari. La notte scorsa a seguito di un incendio è andata distrutta la Smart del consigliere comunale del movimento Diventerà Bellissima Gabriele Pellegrino. La city car era parcheggiata in via Ettore Romagnoli. Il rogo si è registrato intorno alle 3 di notte e sono intervenuti i vigili del fuoco ed i carabinieri che hanno avviato le indagini.
Danneggiato anche un pulmino che era parcheggiato accanto alla vettura. Nelle ultime settimane, a causa dell’escalation di attentati incendiari, a Gela dopo il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica indetto dal prefetto di Caltanissetta sono stati avviati controlli straordinari da parte di carabinieri, polizia, guardia di finanza e vigili urbani. Nei giorni scorsi ignoti hanno anche incendiato la Jeep Renegade della consigliera comunale indipendente Alessandra Ascia e dell’esponente del movimento regionale Diventerà Bellissima, Anna Comandatore.
“È una domenica nuovamente macchiata da un grave episodio delinquenziale, e voglio esprimere la mia solidarieta’ e la mia vicinanza al consigliere comunale Gabriele Pellegrino, la cui auto questa notte è stata data alle fiamme in via Romagnoli”. Lo dice il sindaco di Gela Lucio Greco. “Provo – aggiunge – un mix di sentimenti, in questo momento, che vanno dalla rabbia all’indignazione, passando per la voglia di riscatto, per questa città che si fa sempre più forte e prevale sugli altri. Di certo, non c’è il senso di sconfitta. Questi malviventi non hanno e non avranno mai la meglio sulla Gela perbene che tutti i giorni si alza all’alba, lavora onestamente e con spirito di sacrificio e si fa onore in giro per l’Italia e per il mondo. Ancora una volta, però, è non è solo il Sindaco a parlare ma prima di tutto l’uomo, voglio invitare tutti a collaborare con le forze dell’ordine, mettendo da parte i timori che potrebbero spingere verso l’omertà, non solo da parte delle vittime ma di chiunque sia in possesso di elementi utili alle indagini e ai quali non finirò mai di chiedere di denunciare, di parlare, di dire tutto quello che sanno”.
“Torno a ribadire che a Gela lo Stato c’è ed é attento, che le Istituzioni ci sono e non si tirano indietro di fronte al malaffare. Non lo hanno mai fatto e mai lo faranno, ma se pochi occhi possono fare ben poco, quelli di 70mila cittadini che tutti insieme si ribellano e alzano la testa – conclude – possono davvero fare la differenza e mettere all’angolo la criminalità”.
Redazione – Caltanissetta Post