Tentato omicidio a Caltanissetta. Con l’operazione antidroga di questa mattina è stato possibile anche effettuare la ricostruzione del tentato omicidio dell’8 giugno dello scorso anno. Oggi Nicola Carbone è stato arrestato. Il giovane, ha sparato al volto di Erik Cocca, mentre quest’ultimo si trovava a bordo della sua auto.
Questo è quanto emerso dall’ordinanza di oggi, che ha portato all’esecuzione di 9 misure cautelari. Secondo la ricostruzione del tentato omicidio fatta dagli investigatori, Nicola Carbone si trovava nel lato passeggero, nell’auto guidata da Erik Cocca . Poi, è sceso e ha raggiunto il lato guida dall’esterno. Puntandogli contro una pistola a salve, trasformata in arma da sparo e caricata a piombini e proiettili, ha intimato a Cocca di scendere dall’auto.
Al rifiuto di quest’ultimo, Carbone ha sparato diversi colpi di pistola raggiungendo il volto della vittima che è riuscita a darsi alla fuga. Cocca, una volta arrivato al pronto soccorso dell’ospedale Sant’Elia, ha chiamato i Carabinieri che lo hanno prontamente raggiunto.
Gli esami hanno evidenziato la presenza di alcuni pallini conficcati al volto. I medici lo hanno dichiarato guaribile in 20 giorni. L’esito del tentato omicidio, sarebbe stato del tutto diverso se la vittima, al posto dei piombini, fosse stato raggiunto dai proiettili. Fortunatamente, questi sono esplosi successivamente, mancandolo.
Tentato omicidio, la ricostruzione
Inoltre, sembrerebbe che a fornire la pistola siano stati altri due indagati: Francesco Maiorana e un altro complice tutt’ora ricercato.
Sembrerebbe che Cocca sia stato attirato con la scusa della restituzione di una somma di denaro di cui era creditore.
Sempre secondo quanto ricostruito dagli investigatori la Mercedes Classe A di proprietà della vittima, sarebbe servita per andare a compiere altri crimini. Cioè, per recarsi a Catania ad acquistare stupefacente e compiere un agguato contro altre due persone.
Ma il tentato omicidio di Erik Cocca si è concluso con la sua fuga e a Carbone non è rimasto altro da fare se non tornare in città a piedi e nascondere la pistola in un cespuglio in via Borremans. Ma, minacciato dal complice di riprendere l’arma e restituirgliela, Carbone ha deciso, invece, di consegnare la pistola alla polizia.