GELA – Il rumore secco dell’apertura delle prime casse, contenenti gli elementi lignei delicatamente conservati di un’antica nave greca, ha rotto un’attesa durata anni. A Gela, nell’area di Bosco Littorio, ha preso ufficialmente il via l’allestimento del “Museo dei relitti greci”, un momento definito “storico” dall’assessore regionale ai Beni culturali, Francesco Paolo Scarpinato. Questo nuovo spazio museale si prepara a diventare lo scrigno di uno dei più straordinari reperti di archeologia marittima del Mediterraneo: un’imbarcazione greca di epoca arcaica, recuperata dai fondali antistanti la città e ora pronta a svelarsi al pubblico dopo un lungo e complesso percorso di recupero e restauro.
Il vero protagonista è questo gioiello proveniente dagli abissi: una nave risalente agli inizi del V secolo a.C., un periodo di grande splendore per l’antica colonia greca di Gela. Lunga circa 17 metri, l’imbarcazione ha conservato miracolosamente, per oltre 2500 anni, gran parte della sua struttura originaria, inclusi il paramezzale (la trave longitudinale interna), i madieri (le costole trasversali) e porzioni significative del fasciame dello scafo. Un ritrovamento eccezionale che offre uno spaccato diretto sulle tecniche costruttive navali dell’epoca e sulla vita marittima nel cuore del Mediterraneo antico. Il relitto fu individuato nelle acque di contrada Bulala e recuperato con grande perizia durante due impegnative campagne di scavo condotte dalla Soprintendenza di Caltanissetta tra il 2003 e il 2008.
L’odissea di questo reperto non si è conclusa con il suo recupero dal mare. Per garantirne la conservazione, i preziosi resti lignei intrisi d’acqua sono stati affidati alle cure del Mary Rose Archaeological Services di Portsmouth, nel Regno Unito, un centro di eccellenza mondiale specializzato nel trattamento del legno “bagnato”, celebre per il recupero dell’omonima nave da guerra Tudor. Dopo il complesso restauro Oltremanica e il rientro in Sicilia, il relitto è rimasto per anni in deposito, paziente, in attesa che la sua dimora definitiva fosse pronta ad accoglierlo.
Un viaggio lungo vent’anni, dal fondale al nuovo polo culturale del Mediterraneo
La realizzazione del museo stesso è stata un’impresa significativa. Finanziato interamente dall’Assessorato regionale dei Beni culturali con un investimento di oltre 5 milioni di euro (a valere sui fondi POR 2000-2006), l’edificio è stato progettato con una suggestiva copertura lignea che evoca la carena di una nave rovesciata, quasi a voler simboleggiare l’abbraccio protettivo della terraferma per il tesoro emerso dal mare. Avviati nell’ottobre 2020, i lavori di costruzione si sono conclusi con il collaudo nel 2023. Tuttavia, un grave furto di cavi di rame, che ha messo fuori uso l’impianto elettrico, ha causato un inatteso ritardo, superato grazie a un ulteriore intervento finanziario della Regione che ha permesso il ripristino e il completamento dell’infrastruttura.
Ora, finalmente, si entra nella fase cruciale dell’allestimento. “La prossima settimana avrà inizio l’allestimento museale vero e proprio,” spiega la soprintendente di Caltanissetta, Daniela Vullo, che ha seguito il progetto fin dalle sue origini come responsabile unico del procedimento. Il museo non ospiterà solo l’imponente relitto. “Accanto alla nave – prosegue la soprintendente – saranno esposti tutti i reperti provenienti dal mare di Gela, compresi due preziosi askos (piccoli vasi) a figure rosse rinvenuti durante gli scavi.” L’esperienza dei visitatori sarà arricchita da moderne installazioni multimediali, progettate per offrire un vero e proprio viaggio nel tempo, “permettendo di rivivere le fasi del naufragio e la vita a bordo dell’imbarcazione”.
L’attesa per questo museo è palpabile, non solo tra gli addetti ai lavori. Un’anticipazione si è avuta nel biennio 2022-2023, quando parte del relitto (paramezzale e madieri) è stata esposta in un padiglione temporaneo, sempre a Bosco Littorio, nell’ambito della mostra “Ulisse in Sicilia”. L’evento registrò un successo straordinario, con oltre 45.000 visitatori in soli tre mesi, a testimonianza del fascino che la storia marittima e questi ritrovamenti esercitano sul grande pubblico.
L’assessore Scarpinato non ha dubbi: “Con l’imminente completamento dell’allestimento, il museo dei relitti greci si appresta a diventare un nuovo polo culturale di riferimento per la storia e l’archeologia marittima del Mediterraneo”. Un plauso, ha aggiunto, va “a tutto il personale della Soprintendenza di Caltanissetta, a vario titolo impegnato nelle operazioni di recupero e restauro del relitto, nonché di progettazione e allestimento dello spazio espositivo”. L’apertura di questo museo rappresenta un tassello fondamentale nella valorizzazione del patrimonio di Gela, ponendosi come un attrattore culturale di livello internazionale, capace di dialogare con il vicino parco archeologico e di offrire una nuova, potente chiave di lettura della millenaria storia della città e della Sicilia al centro delle rotte mediterranee.